VERTUMNO E VOLTUMNA
Le due principali divinità etrusche
foto 1 Vertumno mosaico del II sec.d.C. museo di Madrid; foto 2 chiesa di San Giovanni in Val di lago probabile sito del tempio di Vertumno, comune di San Lorenzo Nuovo; foto 3 statuina di bronzo di Norzia rinvenuta a Bolsena presso il tempio di Norzia ,loc. Pozzarello; foto 4 Immagine di Santa Cristina di Bolsena;
Vertumno, tra le maggiori divinità del popolo Etrusco, è ricordato per una sua statua di bronzo, asportata dal Fanum Voltumnae e portata a Roma, come diversi storici latini nei loro scritti ricordano. L’esercito romano sconfisse definitivamente il popolo etrusco, arrestando la sua storia e la sua religione con la distruzione della città di Velzna nel 265 a.C. La statua di Vertumno, da Volsinii venne portata in un quartiere di Roma ( vicus tuscus), era ubicata in un tempio nell’area di Volsinii e Varrone definiva il dio come “DEUS ETRURIAE PRINCEPSâ€. Vertumno, era paredro di una altra divinità in età etrusco-romana conosciuta come Voltumna (identificata in Norzia, la dea Fortuna). Il libro di Cesare Morelli avente come titolo “ Volsini Etruscaâ€, pone molto bene il significato e il termine di questa divinità etrusca di Vertumno. Vertere, girare, cambiare, mutare, sono parole tutte con uno stesso significato;per esempio, il percorso di un qualsiasi oggetto in movimento può vertere, girare, cambiare o mutare direzione. Se ci riferiamo a un astro come il sole, il concetto è molto chiaro. Questo significato si addice molto bene riguardo al movimento in cielo del sole, specialmente delle date solstiziali o equinoziali. Il sole, arrivato in un punto del suo percorso, per alcuni giorni si “fermaâ€. “Solstizioâ€, significa che il sole sta fermo, la luce del giorno è per un breve periodo identica, per poi lentamente iniziare a decrescere. Il termine girare, vertere, cambiare gli si addice molto bene. Oppure nei diversi processi di maturazione di frutti, fiori, foglie e vegetali. Su questo processo camminano anche le stagioni e su questo percorso scorre il “tempoâ€.Tempo del percorso del sole, tempo delle stagioni, tempo del ciclo lunare. Tutti i popoli antichi avevano bisogno di conoscere il tempo e i ritmi dei diversi cicli delle stagioni e degli astri. La casta sacerdotale aveva il compito di segnare e misurare il tempo. Perché il tempo era reputato figlio di divinità che dimorano nel cosmo, perché è dagli dèi che nasce il tempo eterno. Misurare e conoscere il tempo era il modo principe per poter redigere un calendario sacro e agrario, era anche sviluppare un senso di conoscenza matematica e astronomica. Il rito del “clavus annalis†che si svolgeva a Bolsena presso il tempio della Dea Norzia, era molto importante. La storia di un popolo non cammina solo su strade facilmente percorse da testi scritti ma viaggia anche su percorsi come quello del rito di Bolsena. Sarebbe troppo facile per tutti conoscere la storia solamente attraverso testi letterari, ma il rito del popolo etrusco del Clavus infixio è la testimonianza “scritta†che traspare se si riesce a capire l’importanza religiosa e sacra nel misurare il tempo. Il tempo era legato al grande valore sacro della creazione e del creato. Voltumna (la luna) e Vertumno (il sole), divinità con il nome romanizzato che cosa volevano dire nel loro specifico significato? Nel nome e nei simboli sono racchiusi dei messaggi più profondi e i significati di un pensiero religioso. Vale a dire Vertumno, come Voltunmna-Norzia, era in relazione all’agricoltura e ai suoi prodotti. Queste divinità erano patrone dei frutti della terra: per Vertumno soprattutto la coltivazione delle vite, il dio dell’autunno e dell’equinozio, per Voltumna, dea della rinascita della vegetazione e dell’equinozio di primavera, la produzione del grano, l’acqua e la fertilità della terra. Queste divinità le ricordavano gli Etruschi nelle loro feste religiose al Fanum Voltumnae, sulle sponde del lago di Bolsena, divinità legate al ciclo delle stagioni e del sole. La principale celebrazione era in occasione del matrimonio tra Voltumna (la luna) e Vertumno (il sole),che si svolgeva al Fanum Voltumnae e cadeva molto probabilmente nel solstizio estivo il 24 di giugno, quando si effettuava il rito del clavus annalis, al tempio di Norzia ed era anche l’inizio della raccolta del grano. La medesima tradizione la troviamo in Mesopotamia,dove sempre il 24 di giugno era il giorno del matrimonio tra il Sole e la Luna. Lo stesso giorno, il 24 di giugno veniva festeggiato a Roma dal re Servio Tullio, nel VI secolo a.C. la solenne festa di “Fors Fortunae†sulle rive del Tevere. VERTUMNO, divinità come tanti scrittori latini (Ovidio nel testo Metamorfosi XIV, Properzio in Elegie IV,2,) hanno ricordato era un’importante divinità etrusca, dio dei raccolti di fine estate e della vegetazione. Questa divinità avrebbe insegnato al popolo etrusco a coltivare la vite. Sicuramente la coltivazione combinava con la vendemmia e guarda caso cade nell’equinozio di autunno, con la fine della raccolta dei maggiori prodotti della terra. In sintesi queste potrebbero essere state le maggiori feste del popolo etrusco legate a queste due divinità , anche in occasione degli equinozi. Ora ritornando all’importanza di Vertumno e Voltumna , unite nel loro significato, creavano un armonioso fondamento all’interno della religione etrusca. Sono l’espressione religiosa più vera, in quanto davano benessere e ricchezza a un popolo. Ricchezza, prima dell’avvento della moneta non era altro che i prodotti della terra e la sua fertilità . Il dualismo è stato sempre uno degli elementi di valutazione di un qualsiasi processo filosofico e religioso. Sole e luna, giorno e notte, luce e buio, freddo e caldo, maschio e femmina, fuoco e acqua, positivo e negativo, abbondanza e carestia, erano nella realtà una similitudine del territorio vulcanico, territorio ricchissimo di questo dualismo, necessario perché tutti vivevano in simbiosi di questo dualismo. In conclusione, in tutte le religioni arcaiche esisteva solo un tema fondamentale: la creazione degli esseri viventi e del mondo, la fertilità della terra e i suoi prodotti e questo gli Etruschi ce lo hanno insegnato e dalle loro ceneri è nato poi il cristianesimo. Dove Voltumna fu sostituita da Santa Cristina(patrona di Bolsena) e Vertumno da San Giovanni Battista (la presenza di San Giovanni Battista ed Evangelista intorno al lago di Bolsena conta ben 11 chiese e arriva a 18 in un raggio leggermente più ampio).
cura di luigi catena 28.09.17
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