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L’anticipazione dello storico Luca Tomio, già autore della scoperta della presenza del genio fiorentino alle Marmore, dovrebbe smuovere l’interesse della città per la conferma di questa ipotesi affascinante
“La Consolazione né di Leonardo né di Bramante… è di entrambi!”

Lo storico dell’arte Luca Tomio – autore della scoperta di Leonardo alle Marmore nel 1473 (“Gli indizi sono univoci e concordanti: il disegno degli Uffizi di Leonardo non può che raffigurare le Marmore e la Valle di Terni”), sugellata in un convegno a Terni al quale erano preenti sia Francesco Scoppola, direttore generale del Mibact, sia Vittorio Sgarbi, padrino della scoperta – ha di recente aperto nuovi e ulteriori fronti.

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Durante un evento pubblico, nelle scorse settimane, Tomio ha proposto la costituzione di un gruppo di studio allo scopo di indagare i segni della presenza di Leonardo oltre che nella zona già individuata della Cascata delle Marmore e Papigno (con estensione dell’interesse verso la Valnerina, Terni, Narni e Amelia), anche nel senso di una nuova direttrice territoriale che va dall’Amerino (da Lugnano in Teverina verso Alviano, Guardea, Montecchio, Civitella) e giunge a toccare Todi.

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Il tutto deriva da una seconda scoperta dello storico milanese, presentata due mesi fa in anteprima da Sergio Trippini a Civitella del Lago, inerente una carta del Codice Atlantico che attesta la presenza di Leonardo nella media valle del Tevere anche nel 1503, al seguito di Cesare Borgia, e da una lettera conservata a Todi e dai possibili documenti presenti nell’Archivio della Chiesa Collegiata, con la possibilità di poter confermare un’ipotesi a dir poco affasciante, e cioè che Leonardo possa aver lavorato al progetto del Tempio della Consolazione a Todi.

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Tomio, infatti, nel recente convegno si è lasciato andare ad un’anticipazione sensazionale derivata dai nuovi studi: “La Consolazione non è né di Leonardo né di Bramante… è di entrambi!”.
Si tratta di un virgolettato che dovrebbe essere sufficiente a smuovere l’interesse della città, che deve farsi parte attiva di iniziative volte a supportare le ricerche in tale direzione, poichè se l’ipotesi venisse confermata avrebbe non solo un valore storico e culturale enorme ma anche un grande impatto sulla promozione del monumento e della città.

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Il tutto, perchè no, visto il rapporto tra Tomio e Sgarbi, a partire dalla presenza del critico d’arte al prossimo Todi Festival, a ridosso della tradizionale festa della Consolazione e dei 410 anni di officiatura del Tempio.

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