Vitorchiano
Dove si passeggia silenti per Vitorchiano, posato fra tufo e selve boscose, con simboli su antichi portoni, fonti e una parola sacra: Ur.
Provo a sentire l’odore dell’aria umida.
Gole fitte di selva, strapiombi di pietra, alti e inaccessibili.
Protetti dai boschi, fecondi di acqua.
Il suono delle sorgenti, il gocciolìo lieve delle tue fonti, Vitorchiano.
Borgo raccolto su un disegno di vicoli grigi di peperino.
Passo le dita e il mio sguardo sui tuoi antichi simboli, cercando di leggerne la storia.
Che anima nascondi, Vitorchiano.
Per capirlo devo soffermarmi sui tuoi affacci verso i boschi, devo scendere ai tuoi piedi, incontro alla Terra.
panorama da Vitorchiano
Perché è nella geografia sacra che forse non siamo più in grado di capire, un teorema fatto di pietra e di acqua, che si cela la risposta al tuo mistero.
Che anima riveli, etrusca Vitorchiano.
La tua essenza è racchiusa in una parola antica: Ur.
Massi tufacei nei boschi attorno a Vitorchiano
Vitorchiano sullo strapiombo
VITORCHIANO, IL BORGO ETRUSCO DI UR
La regione a nord dei Monti Cimini, disegnata dalle eruzioni vulcaniche, si modula fra gole e strette valli scavate dalle acque, rigogliose di boschi.
Su uno sperone tufaceo, gli Etruschi costruirono il primo insediamento di Vitorchiano, dandogli la forma di una ‘testa di vipera’, cioè con un solo punto di facile accesso.
Ne troviamo la traccia nel suo stesso nome.
Northia, è il nome romanizzato della dea etrusca della Fortuna. Gli etruschi non usavano la ‘O’, quindi probabilmente, la parola originaria potrebbe essere ‘Urthia’, dove la base ‘Ur’ significa ‘acqua’ nelle antiche lingue mediterranee.
Ur, Urthia, Vitorchiano.
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Una radice liquida che ritrovo percorrendo in silenzio il borgo.
La sento stillare dalle piccole fonti, appare maestosa in Piazza Roma, nella fontana medioevale a fuso, posta dinanzi al Palazzo Comunale. da cui poi alimenta i lavatoi che si trovano sulla destra.
fontana a fuso
Scendendo sotto la fontana, si percorre un passaggio coperto, dove si tocca con mano la pietra su cui sorge il borgo.
Il passaggio sbuca in un sentiero che serpeggia ai piedi dello sperone tufaceo, offrendo una visuale d’effetto sulle case del paese, che sembrano sorgere dalla pietra stessa.
La pietra ai lati del passaggio sotto la fontana
il sentiero serpeggia sotto il borgo
Risalgo fra gli ombrosi vicoli, trovo diversi architravi con stemmi e simboli e una scritta ricorrente: SPQR.
E’ la traccia della fedeltà che nei secoli Vitorchiano dimostrò a Roma.
La leggenda narra che un pastore di Vitorchiano, Marzio, corse a Roma per avvisare dell’imminente attacco dell’esercito etrusco. Una spina gli si conficcò nel piede, ma Marzio non si fermò nemmeno a toglierla, per la fretta di arrivare a Roma a mettere in allarme il Senato. I Romani chiamarono quindi ‘fidelis’ il borgo di Vitorchiano, in ricordo del valore di Marzio.
SPQR su architrave
Porta Madonna della Neve
un vicolo di Vitorchiano nel nucleo medioevale
Tutta racchiusa fra le mura merlate alla guelfa, Vitorchiano cela nel suo cuore la Chiesa di Santa Maria Assunta, con un portale dalle linee gotiche.
il portale della chiesa
le mura merlate
VITORCHIANO E UN LEGAME CON RAPA NUI: IL MOAI
Quando andai a Vitorchiano non sapevo del Moai. Me lo ritrovai lì a fianco, mentre cercavo un belvedere per ammirare il borgo costruito a strapiombo sul tufo.
Con lo sguardo fiero, rivolto verso il paese, se ne stava lì.
‘Cosa ci fa un Moai qui nella Tuscia, ma è uno scherzo?’
E invece scherzo non era. Quando cercai una risposta alla mia curiosità , trovai che il Moai era stato scolpito davvero da una tribù partita dall’Isola di Pasqua. Il clan di Juan Atan Paoa era in cerca di una pietra adatta a restaurare i loro meravigliosi megaliti, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione mondiale sulla necessità della loro conservazione.
In Italia trovò la collaborazione della famiglia Anselmi e le loro cave di peperino, una pietra di origine vulcanica di colore grigio dalle caratteristiche simili al tufo con cui furono scolpiti i Moai.
il Moai di Vitorchiano
VITORCHIANO E DINTORNI: COSA VEDERE
Oltre alla visita del borgo, il territorio attorno a Vitorchiano offre diversi spunti interessanti:
- Il Sacro Bosco di Bomarzo, un giardino simbolico che racconto qui, a soli 10 minuti di macchina da Vitorchiano.
- L’altare rituale nel bosco di Bomarzo, meglio conosciuto come ‘Piramide etrusca’, probabilmente utilizzato dagli Etruschi o da civiltà megalitiche precedenti.
- Il Centro Botanico Moutan, per chi ama i fiori, e le peonie in particolare, questo giardino botanico è imperdibile, conserva la più grande collezione al mondo di peonie arboree ed erbacee cinesi.
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RIFOCILLARSI A VITORCHIANO
Se dopo tutte queste visite, vi state chiedendo dove mangiare a Vitorchiano, vi posso dire che ogni volta che ci sono stata, non ho mai mancato di prenotare con anticipo un tavolo alla ‘Fraschetta della Mela Stregata’ anche conosciuta come la Fraschetta di Jack.
Se siete golosi come me, Jack vi vizierà con la genuina cucina della Tuscia, io in particolare adoro i suoi arrosticini!
La Fraschetta della Mela stregata
Via Borgo Cavour, 23 – Vitorchiano tel 0761373077
un ‘guardiano’ di Vitorchiano!
BIBLIOGRAFIA
Per le notizie su ‘Ur’, Northia e Vitorchiano: leggi http://archeologianuragica.blogspot.it/2015/04/il-nome-etrusco-dellacqua.html
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